(Teleborsa) - Una
nuova luce ha vibrato tra le mura colossali di Palazzo Fuga. Nell’anno del
2500° anniversario della fondazione di Napoli e che sancisce la conclusione del triennio di sperimentazione tecnologica del
progetto CTE - Infiniti Mondi, il Real Albergo dei Poveri è tornato ad essere il cuore pulsante della vita cittadina. L’evento di inaugurazione ha sancito un importante momento di
restituzione nei confronti del capoluogo campano e del suo patrimonio artistico attraverso l'apertura al pubblico dei grandi ambienti restaurati del primo livello, nell'ala est. Un passo decisivo nella rinascita del più grande edificio monumentale d'Europa.
A celebrare questo momento storico è stata
l’arte visionaria di Mario Amura con la mostra "Napoli Explosion", curata dall’
ex direttore di Capodimonte Sylvain Bellenger. Le opere di
Amura, capaci di trasformare i fuochi d’artificio del Golfo in partiture pittoriche di lava e luce, hanno dialogato perfettamente con la potenza architettonica del luogo, un po’ come se l’energia vulcanica della città, catturata dall’obiettivo dell’artista, fosse servita a riaccendere metaforicamente gli spazi rimasti per troppo tempo in attesa.
Ma la bellezza della giornata si è manifestata tanto
nell'effimero dell'arte quanto nella concretezza della pietra recuperata. L'evento ha infatti svelato il
risultato di un imponente lavoro di squadra istituzionale e tecnico. L'apertura delle nuove sale eventi è stata il frutto della
tenacia dell'Amministrazione Comunale che, attraverso la
guida della dirigente Rosa Pascarella e del RUP Nicola Masella, ha portato avanti il recupero dell’edificio settecentesco.
La qualità dello spazio restituito oggi ai napoletani porta
la firma progettuale dello studio ABDR del professor Paolo Desideri, ma è nella cura del dettaglio e nella gestione quotidiana del cantiere che si legge
la maestria della Direzione Lavori, affidata all'architetto Francesca Brancaccio e all'ingegnere Ugo Brancaccio della B5. Si è trattato di un cantiere vivo, pulsante, dove maestranze e restauratori dell
'impresa esecutrice Cobar hanno lavorato alacremente e all'unisono con il progettista dell'allestimento,
Lucio Turchetta. Una sinergia rara, necessaria per un progetto capace di rispettare la storia e al contempo accogliere le sfide del contemporaneo.
Il vernissage è arrivato a coronamento di una
mattinata di confronto tra partner e istituzioni sul futuro delle industrie creative e del tessuto artigiano, vocazione primaria della
Casa delle Tecnologie Emergenti. Grazie al supporto del
Ministero della Cultura e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Albergo dei Poveri si è mostrato non più come un monumento al passato, ma come un laboratorio di "futuri possibili".
Conclusa l'emozione del taglio del nastro, il
Real Albergo dei Poveri resta ora stabilmente aperto alla città. La mostra è visitabile gratuitamente, previa semplice registrazione sui canali ufficiali, offrendo d'ora in avanti a chiunque la possibilità di varcare la soglia, ammirare l'esplosione cromatica di Amura e riappropriarsi di un pezzo di identità collettiva finalmente risanato e restituito a Napoli.