(Teleborsa) - Gli investimenti nelle piccole e medie imprese (pmi) tornano al centro dell'attenzione del Governo. Nel decreto-legge sulla Crescita, che il Consiglio dei Ministri si appresta ad esaminare oggi (4 aprile 2019), c'è un articolo dedicato ai PIR (Piani Individuali di Risparmio) per il quale è intervenuto il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
La norma, denominata PIR2, prevede un obbligo per i fondi comuni di investire in pmi e venture capital un iniziale 0,71% della raccolta nel 2019, per poi passare al 2,14% nel 2020 e al 5% nel 2021. Il testo del Governo, segnala Milano Finanza, prevedeva invece l'obbligo dei fondi comuni di nuova costituzione di investire il 3,5% della raccolta in pmi quotate e non quotate e il 3,5% nel venture capital.
Al centro della diatriba ci sarebbe dunque l'AIM di Borsa Italiana, il segmento delle piccole e medie imprese.
Nel decreto Crescita i PIR2
La norma, denominata PIR2, prevede un obbligo per i fondi comuni di investire in pmi e venture capital un iniziale 0,71% della raccolta nel 2019, per poi passare al 2,14% nel 2020 e al 5% nel 2021
04 aprile 2019 - 09.31