(Teleborsa) - Nessuna speranza di decollo per l’aeroporto di Trapani che, dopo la chiusura della base di Ryanair nell’ottobre 2017, non riesce a catturare l’interesse delle compagnie aeree. E’ andato deserto anche l’ultimo bando, scaduto in settimana, per l’assegnazione di 22 lotti che sulla carta avrebbero consentito di ricostruire un network di collegamenti allargato alle destinazioni nazionali e a quelle principali europee. Oggi sullo scalo di Birgi restano operativi i lotti assegnati ad Alitalia per i collegamenti con Roma Fiumicino e Milano Linate e a Blue Air con Torino.

Il proposito di Airgest, il gestore aeroportuale sostenuto da una cordata amministrativa locale capeggiata dal Comune di Marsala, era di trovare copertura per le tratte domestiche interne (Sardegna, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Veneto e Friuli Venezia-Giulia) e quelle europee (Francia, Polonia, Belgio, Germania, Malta, Olanda, Slovacchia, Spagna, Repubblica Ceca, Regno Unito e Scandinavia), che avevano fatto la fortuna di Trapani con tre milioni di passeggeri. Sul piatto, per l'affidamento triennale dei servizi di promozione turistica, un importo complessivo di oltre 11 milioni e 100 mila euro, totalmente finanziato dalla Regione Siciliana.

L’esito del bando e la mancanza di offerte indurrà amministratori e operatori economici trapanesi a ripensare le strategie, ricordando che Ryanair assicurava 18 rotte e la rottura dell’intesa con il vettore irlandese, che nel frattempo ha già elaborato il programma dei voli per l’estate 2020, si è tradotta in un empasse ancora senza soluzione.