(Teleborsa) - Settimana decisiva per il Dl Sblocca cantieri, che deve chiudere l'iter parlamentare con l'approvazione alla Camera entro la scadenza del 17 giugno, in una fase cruciale per il governo Lega-M5S, che sta cercando nuovi equilibri ed una linea comune verso l'UE.

Il decreto per lo sblocco delle infrastrutture, il cui debutto in Aula è atteso per domani 11 giugno, è stato già licenziato dal Senato, con l'approvazione del contestatissimo emendamento della lega che mette in stand by il codice degli Appalti, e fa da battistrada per l'approvazione del Dl Crescita, anch'esso prossimo a scadenza.

Intanto, i rappresentanti di Alleanza Cooperative, in audizione alla Camera, hanno sottolineato che il Dl Sblocca cantieri rappresenta "un segno tangibile della volontà di mettere il settore delle costruzioni al centro dell'agenda politica ed economica del Paese", ma "non sembra ancora sufficiente a rimuovere le cause che impediscono alle risorse stanziate e agli investimenti previsti di trasformarsi rapidamente in cantieri e opere utili al Paese". Di qui l'auspicio ad approvare alcune modifiche, riguardanti le sanzioni per chi viola il Codice dei Lavori Pubblici e la possibilità di ammettere alle gare le PMI riunite in forma consortile.

Anche l'ANCE sottolinea che il testo del provvedimento "può ritenersi condivisibile" anche se restano "alcune importanti criticità" ad esempio riguardo le velocizzazione dei processi autorizzativi ed alla trasparenza, auspicando misure più stringenti per porre fine alla c.d. burocrazia difensiva ed al principio del "non fare", attraverso una rivisitazione del reato di abuso di ufficio, e la responsabilità erariale dei pubblici funzionari.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno intanto promosso per domani, 11 giugno, un presidio unitario in piazza Montecitorio, a Roma, ed una mobilitazione per chiedere modifiche al decreto che rischia di avere "pesanti ripercussioni sulle lavoratrici e sui lavoratori per quanto concerne la sicurezza e la corretta applicazione contrattuale".

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