(Teleborsa) - Una visione ottimistica quella che emerge dall'ottava edizione dell’Osservatorio su "Finanza e Terzo settore" promosso da UBI Banca e AICCON. Secondo queste previsioni, sarà un anno di grande vitalità per le imprese del Terzo Settore, con un aumento delle entrate del 70% circa ed una forte propensione agli investimenti.
L'obiettivo dell'indagine è quello di analizzare i fabbisogni finanziari e le prospettive evolutive dell'imprenditorialità sociale italiana: il 69,2% e il 74,8% dei soggetti prevede rispettivamente entrate da contributi ed Enti Pubblici e da mercato stabili o in crescita. Significativo il dato delle S.r.l. con qualifica di impresa sociale: il 79,3% prevede una situazione stabile o in crescita circa le entrate derivanti dalla vendita di beni e servizi sul mercato. Inoltre le S.r.l. mostrano maggiore conoscenza, sopratutto quelle con qualifica di impresa sociale (45%) e i consorzi (43%).
Il rapporto conferma inoltre che la prima fonte di copertura degli investimenti effettuati negli ultimi 3 anni è costituita dagli istituti bancari (43,3%) che superano, seppur di poco, l’autofinanziamento (40,7%). In evidenza l’indicazione di soggetti privati tra le modalità utilizzate per coprire gli investimenti effettuati, dichiarata dall'8,2% dei soggetti intervistati. Le imprese che hanno fatto richiesta di finanziamento alle banche negli ultimi 3 anni si sono viste concedere in media circa il 76% dell'importo atteso. Le modalità d'impiego dei finanziamenti più sfruttate sono quelli degli investimenti a medio-lungo termine (54,7%), con elevati livelli di soddisfazione della relazione con gli istituti di credito, grazie all'offerta adeguata di prodotti e servizi e al riconoscimento dell'applicazione dei metodi di valutazione personalizzati per le organizzazioni no profit.
Importanti le previsioni future, con 2 organizzazioni su 3 che dovrebbero compiere investimenti per il 2019. Nel 52,2% dei casi i soggetti intervistati pensano di coprire con l’autofinanziamento, seguito dall'affidamento agli istituti bancari (28,8%); anche in questo caso in evidenza l’indicazione di soggetti privati tra le fonti di copertura (9%) dalle S.r.l. con qualifica di impresa sociale e in aumento rispetto alle precedenti edizioni per quanto riguarda il mondo della cooperazione sociale.
"L’Osservatorio conferma come qualità, personalizzazione e diversificazione specialistica dell’offerta bancaria siano indispensabili per costruire un rapporto duraturo con il mondo dell’impresa sociale e del non profit in generale", come afferma Riccardo Tramezzani, Responsabile della divisione UBI Comunità. "Ci proponiamo come partner dell'imprenditorialità sociale, con l'obiettivo di abilitare lo sviluppo dell'economia sociale, promuovendo sinergie e forme di convergenza tra il pubblico".
Di opinione simile anche Paolo Venturi, direttore AICCON, che dice: "Il rapporto ricompone il mondo dell'impresa sociale osservando la cooperazione sociale e le S.r.l. imprese sociali rendendo possibile così un nuovo universo che persegue finalità comuni d’interesse generale, attraverso paradigmi di produzione del valore differenti. I risultati mostrano - dice concludendo il direttore - come le S.r.l. siano più aperte all'interlocuzione con gli investitori privati, con un'alta propensione agli investimenti".
UBI, un anno di crescita per le imprese del terzo settore
Nel 2019 aumenteranno le entrate e gli investimenti
03 luglio 2019 - 13.08