(Teleborsa) - Con 40mila occupati in meno rispetto a dicembre 2019, nel primo mese del 2020 prosegue l'andamento negativo del mercato del lavoro. E a pagare il prezzo più caro della stagnazione, secondo il presidente di fondazione Adapt, Francesco Seghezzi, sono "gli anelli più fragili del mercato del lavoro italiano: i giovani e le donne".

"Stiamo assistendo a una importante diminuzione della forza lavoro, che registra una perdita di 90 mila unità rispetto al gennaio 2019" ha affermato Seghezzi. Per il presidente di Adapt i dati Istat mostrano anche come al momento "non sembra pervenuto l'effetto del reddito di cittadinanza, che avrebbe dovuto diminuire il numero degli inattivi. O comunque l'effetto non è tale da fare da contraltare a una economia che permane in una situazione di crisi". Uno scenario che impone "di rimettere fortemente al centro delle azioni politiche il tema del lavoro perché sarebbe miope pensare che i veri problemi nascano dall'emergenza del momento. Al contrario – conclude Seghezzi – l'emergenza svela una situazione di difficoltà strutturale alla quale occorre rispondere con nuove politiche, soprattutto per accompagnare i lavoratori nelle transizioni occupazionali e per generare nuovi investimenti in lavoro di qualità".