(Teleborsa) - La chiusura delle scuole, fino al 3 aprile per ora, rappresenta senza dubbio un problema per una bella fetta di genitori chiamati a conciliare la necessità di non assentarsi dal posto di lavoro e quella di accudire i figli. Un rompicapo che il Governo, in queste ore, sta provando a risolvere, non senza criticità.

Due, al momento, le opzioni sul tavolo sulle quali si lavora, quindi possibili aggiustamenti in corsa, che costano tra i 650 e gli 800 milioni. "Congedo parentale per 12 giorni" (che potrebbero essere allungati) con un 30 per cento di trattamento retributivo per redditi medio-alti e l'80-100 per i redditi bassi. In alternativa, il voucher da 600 euro (dovrebbe essere più "pesante" per il personale infermieristico) per pagare le babysitter regolarmente assunte.

Il congedo "sarà previsto per tutti i lavoratori dipendenti e per gli autonomi e si potrà usare in alternativa al voucher babysitter", ha sottolineato ieri la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo spiegando, più nel dettaglio, che si tratterà di una forma speciale di congedo dai 12 ai 15 giorni, esteso a chi ha figli fino ai 12 anni di età. Nessun limite di età, invece, per le famiglie con figli disabili.