(Teleborsa) - Come anticipato giorni fa, si va verso un rinvio delle nomine dei vertici delle partecipate pubbliche in scadenza in primavera: lo prevede una norma del decreto "Cura Italia" sulla convocazione delle assemblee delle società e lo confermano più fonti di maggioranza.

La misura estende a tutti la possibilità di convocare entro 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio (anziché 120) le assemblee ordinarie, chiamate tra l'altro a votare i bilanci e a nominare gli amministratori. La norma vale fino al 31 luglio o comunque fino a fine emergenza Coronavirus.

Resteranno, dunque, in carica "nella pienezza dei poteri" e sino al termine dell'emergenza quanti attualmente occupano la plancia di comando, vale a dire un gruppo di circa 500 megadirigenti. Ovvero tutti i vertici (Presidenti, Amministratori delegati, Consigli di amministrazione e altro) di una decina e più di grandi aziende, di valore borsistico di oltre 150 miliardi di euro, come Enel, Eni, Poste, Leonardo, Terna, Montepaschi, Enav e altre, confermati in proroga sino a fine emergenza.