(Teleborsa) - Il Dl Semplificazioni potrebbe tradursi in uno spreco di risorse pubbliche e dei fondi messi a disposizione dal Recovery Fund, se non modificherà l'articolo 21 che ha cancellato la "colpa grave" dalle responsabilità dei dirigenti che firmano i progetti.

E' il parere dei magistrati della Corte dei Conti, che stamarttina hanno preso in esame il decreto, mettendo in luce una serie di criticità del provvedimento che si propone di sburocratizzare la macchina pubblica.

Secondo il Presidente Luigi Caso questo tipo di norme "non aiuta la ripresa " ma rischia di "creare danni" all'economia e produrre una proliferazione di opere inutili. "Non faremmo un buon servizio al paese e di fronte all'Europa", ha aggiunto Caso, rimarcando che occorre spendere "in maniera oculata e attenta".

La Corte - ha spiegato - riceve ogni anno 28mila denunce e ne archivia 25mila, ma ciò consente di recuperare 500 milioni all'anno di cui la metà sono fondi europei.

Oltre all'articolo 21, la Corte ha puntato il dito anche sull'articolo 17 che interviene sull'equilibrio dei conti degli Enti locali con una disciplina emergenziale.

Anche su questa norma, i magistrati contabili si esprimono negativamente, affermando che "c'è una mancanza di respiro sistematico" e non rappresenta una riforma organica, ma semplicemente sposta in avanti il raggiungimento dell'equilibrio dei conti, traducendosi in una sorta di "moratoria" del percorso di risanamento.