(Teleborsa) - Tassi di interesse fermi sui minimi storici in Australia, in attesa che domani vengo pubblicato il dato del PIL, per il quale si attende una contrazione del 6%, la più ampia mai registrata dal Paese dall'inizio della serie storica nel 1950.

La riunione di politica monetaria della Reserve Bank of Australia (RBA) si è conclusa con la conferma di un costo del denaro allo 0,25%, ai livelli adottati a marzo, come ampiamente atteso dal mercato. Fermo allo 0,25% anche il target del rendimento del bond triennale, fissato dalla politica dello yield curve control adottata dalla banca centrale. La RBA ha anche esteso i finanziamenti triennali alle banche, erogati attraverso lo strumento Term Funding Facility.

Il comitato di politica monetaria ha assicurato che manterrà una strategia accomodante per tutto il tempo necessario e che il target dei rendimenti rimarrà invariato sino a quando non si saranno registrati miglioramenti sul fronte dell'inflazione e dell'occupazione. E non esclude nuovi acquisti di asset, se lo riterrà necessario.

"Alla luce dell'estrema incertezza sull'andamento della pandemia ed i suoi effetti economici - ha spiegato lo statement - l'outlook conferma tre scenari. Nello scenario di base, l'economia australiana dovrebbe contrarsi di circa il 6% nel 2020, per poi crescere
di circa il 5% nel 2021 e di oltre il 4% nel 2022. Il tasso di disoccupazione dovrebbe raggiungere un picco di circa il 10% entro la fine dell'anno".

(Foto: Corey Leopold CC BY 2.0)