(Teleborsa) - Nessun ritiro prematuro delle misure di sostegno già varate per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia da Coronavirus. È questa la posizione difesa dalla presidente della BCE Christine Lagarde in un'intervista alla Harvard International Review: "per questo motivo, abbiamo già annunciato che manterremo la nostra 'rete di sicurezza' fino a quando non considereremo terminata la fase di crisi del Covid-19, ma comunque non prima della fine di giugno 2021. Per non parlare di altre politiche comprese misure fiscali e riforme strutturali".

Un ruolo fondamentale sarà ricoperto dal Recovery Fund. Secondo la Christine Lagarde infatti i paesi dell'Eurozona torneranno ai livelli di Pil pre-Covid in momenti differenti con il rischio di prolungare e aumentare "l'eterogeneità strutturale all'interno dell'area dell'euro". "Questo è il motivo per cui il Recovery Fund dell'Europa è così cruciale – ha spiegato la presidente della BCE nell'intervista – Ha una duplice funzione: non solo può aiutare a sostenere la domanda, che accelera la ripresa per tutte le economie. Ma, allo stesso tempo, può anche aumentare la resilienza strutturale e il potenziale di crescita dell'intera area, sanando così le ferite che la pandemia probabilmente lascerà alle spalle".

Ma avverte: "per avere un effetto trasformativo e per alzare il potenziale di crescita delle nostre economie ed evitare ulteriore divergenza, gli Stati membri devono essere impegnati a implementare riforme ambiziose accanto a questi investimenti. Questo richiederà coraggio politico e una forte governance europea per assicurare che il denaro sia utilizzato per usi produttivi".

Christine Lagarde è tornata anche sul tema dell'occupazione, difendendo le misure approntate finora per proteggere il mercato del lavoro e confermando le stime presentate da Francoforte che vedono un aumento del 9,5% del tasso di disoccupazione nel 2021 e una successiva contrazione all'8,8% nel 2022. "C'è stata una risposta tempestiva e completa alla pandemia sia a livello nazionale che a livello europeo – ha detto la presidente Lagarde – L'analisi del personale interno della BCE stima che circa 13,5 milioni di persone siano attualmente in regime di mantenimento del lavoro nell'area dell'euro (l'8% della forza lavoro). Ciò rispetto a circa 12,8 milioni di lavoratori disoccupati a luglio (7,9% della forza lavoro). Tali programmi hanno impedito con successo un aumento su larga scala della disoccupazione".