(Teleborsa) - La
ministeriale dei 23 Stati membri europei e cooperanti
ha approvato il
budget di 22,1 miliardi di euro da spalmare nei prossimi 3 anni (+32% vs il precedente ovvero +17% al netto dell'inflazione) per il settore spaziale europeo. Si tratta del
nuovo picco storico, confermando il sostegno ai principali programmi scientifici, di esplorazione e tecnologici, oltre ad applicazioni spaziali (osservazione della Terra, navigazione e telecomunicazioni). L'Italia ha aumentato il proprio contributo del 13% a 3,46 miliardi di euro (pari al 16% del totale).
All'interno del budget ESA, fa notare
Equita, la
porzione destinata a Space Transportation (relativa ai lanciatori) è cresciuta del 57% a 4,4 miliardi di euro (20% del totale). I lanciatori europei Ariane 6 e Vega-C continueranno ad essere il riferimento, ma una parte di questi fondi è destinata a sostenere lo sviluppo di nuovi sistemi di lancio, tra cui quelli dell'European Launcher Challenge che include 5 potenziali new comers (ISAR Aerospace, Maiaspace, Orbital Express Launch, PLD Space e Rocket Factory Augsburg) che necessitano ancora di qualche anno prima di arrivare sul mercato con un lanciatore affidabile, che comunque avrebbe una capacità di carico iniziale nettamente inferiore al Vega C.
Il broker attende comunicazioni da parte della società in merito all'ammontare di competenza di
Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione, ipotizzando
ordini oltre 0,6 miliardi di euro (ovvero leggermente inferiore a 0,7 miliardi di euro della precedente ministeriale come indicato nell'ultima call dal CEO Ranzo). Ritiene il dato sia già inglobato nel business plan presentato in occasione dell'aumento di capitale.
Per quanto riguarda il
progetto Michelangelo di
Leonardo, tra i missili da utilizzare come intercettori indicati nel programma sono inclusi anche Aster 30 e CAMM-ER di MBDA, il cui motore è fornito esclusivamente da Avio. "Il business plan di Avio non include nessun beneficio da questa iniziativa - si legge in una nota - pur ritenendo prematuro fare ipotesi al riguardo, percepiamo un
interessante potenziale upside che necessita però di maggior visibilità soprattutto in relazione alla possibilità di coinvolgere nel programma altri paesi NATO".