(Teleborsa) - Le imprese che possiedono almeno un brevetto, un marchio o un disegno o modello registrato, generano in media un fatturato per dipendente superiore del 20% rispetto alle imprese che non sono titolari di diritti di proprietà intellettuale (DPI), secondo uno studio pubblicato oggi dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e dall’Ufficio europeo dei brevetti (UEB). Le imprese titolari di DPI corrispondono, inoltre, retribuzioni in media più elevate del 19% più elevate rispetto alle altre.

L’analisi mostra che i vantaggi sono più marcati per le PMI: quelle che detengono DPI vantano un fatturato per dipendente superiore del 68% rispetto a quelle che non ne possiedono. Nel caso di grandi imprese, la superiorità in termini di fatturato è pari al 18%. Le piccole e media imprese del Vecchio Continente potrebbero però fare molto meglio: meno del 9% di esse in Europa possiede uno dei tre tipi di DPI, contro la media di quasi sei grandi imprese su dieci. In Italia la percentuale è ancora minore: sono solo il 4% le PMI che hanno registrato un brevetto, un marchio o un disegno.

"Lo studio dimostra che in Europa c’è un considerevole potenziale inutilizzato per le PMI - ha affermato António Campinos, presidente dell’Ufficio europeo dei brevetti - Inoltre, le imprese che fanno un uso intensivo dei DPI, hanno contribuito a farci superare la crisi finanziaria del 2008. Sono perciò fermamente convinto che l’innovazione contribuirà a guidare la ripresa dell’Europa dall’impatto della pandemia di Covid-19".

Le imprese titolari di marchi e brevetti sono maggiormente rappresentate nei settori dell’informazione e della comunicazione (con il 18 % delle imprese di tale settore in possesso di DPI), dell’industria manifatturiera (14 %) e di altre attività di servizi (14 %), nonché nelle attività scientifiche e tecniche (13 %).