(Teleborsa) - Nell'arco del primo trimestre dell'anno il
bilancio tra aperture e chiusure di attività economiche si è attestato a
-10.951 unità, un valore più elevato rispetto allo stesso trimestre degli ultimi tre anni ma ancora ben al di sotto della media dell’ultimo decennio (-14mila imprese).
Il saldo riflette, da un lato,
l’accelerazione delle cancellazioni (117.832 pari al 7,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2023) e, dall’altro, una
moderata crescita delle iscrizioni (106.881, il 5% in più dell’anno precedente). Nel complesso, entrambi i flussi di aperture e chiusure di imprese restano comunque ancora al di sotto della media del periodo pre-pandemia. Da segnalare che in quesot periodo dell'anno si registrano di frequente saldi negativi, principalmente a causa del concentrarsi alla fine dell'anno di un elevato numero di cessazioni di attività.
Per le
imprese individuali si è registrata una
diminuzione di 15.755 unità rispetto alla fine di dicembre (-0,52%). La diminuzione delle
società di persone è stata
meno significativa in termini assoluti, con una riduzione di 6.352 unità, ma superiore in termini relativi a quella delle imprese individuali (-0,74%). Nota positiva per le
società di capitali che hanno registrato una
crescita di 12.112 unità nei primi tre mesi dell'anno (+0,65%).
Diversi settori hanno manifestato una
crescita significativa, mentre altri hanno fatto segnare una riduzione del loro perimetro. Le
attività professionali, scientifiche e tecniche (+2.699 imprese, +1,09% la variazione percentuale rispetto a dicembre 2023), insieme a
quelle finanziarie (+694, +0,51%) e al noleggio e
servizi di supporto alle imprese (+935 imprese, +0,43%), si sono distinte per un aumento della compagine imprenditoriale.
Sul versante opposto, le riduzioni più apprezzabili hanno riguardato il
commercio (-9.998, pari a una variazione percentuale negativa dello 0,71%),
l'agricoltura (-6.010 imprese e -0,85%) e la
manifattura (-3.123 imprese e -0,61%).
A livello territoriale, tutte e quattro le principali macro-ripartizioni hanno registrato saldi negativi, con il
Centro che si segnala per l’arretramento
più contenuto del trimestre (-0,11% contro la media di -0,18%) e il
Sud e le Isole per la
migliore tenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: -0,16% quest’anno contro -0,15% dell’anno scorso. Tra le regioni, solo
Lazio e Basilicata hanno registrato un
saldo positivo, rispettivamente di 993 e 32 imprese. Al contrario,
Piemonte (-1.934 unità) e
Veneto (-1.518) hanno sperimentato le
riduzioni più sensibili in termini assoluti.