(Teleborsa) - La Commissione australiana di vigilanza sui diritti umani esorta il Governo federale e quelli statali a non imporre l'obbligo di passaporto vaccinale per viaggiare e assistere a eventi, se non saranno rimosse allo stesso tempo altre restrizioni, affermando che tale obbligo potrebbe discriminare contro i più vulnerabili.



Il Governo australiano ha all'esame l'uso di certificati di vaccinazione per incoraggiare le persone a vaccinarsi, ma il primo ministro Scott Morrison ha sottolineato che l'eventuale misura dovrà essere imposta dagli stati e non dal governo federale.

Un numero crescente di parlamentari della coalizione conservatrice di governo si è espresso contro un simile obbligo, mentre altri sono disposti a sostenerlo per viaggi internazionali e interni, ma non per l'ingresso dei supermercati e altre attività essenziali. In una nota l'Australian Human Rights Commission sostiene che ogni misura per rendere obbligatori passaporti o certificati di vaccinazione, dovrebbe essere "ragionevole, necessaria e proporzionata" e "deve tenere conto del potenziale di discriminazione". Aggiunge che i gruppi che potrebbero essere discriminati includono persone che hanno una ragione medica per non essere vaccinate e individui che desiderano evitare contatti con agenzie governative. "Fino a quando tutti avranno accesso a un vaccino, ogni modello di passaporto vaccinale obbligatorio per tutti sarebbe ingiusto. La priorità dovrebbe restare quella di assicurare che tutti si possano vaccinare. Come principio generale tale obbligo dovrebbe essere imposto solo come alternativa alle restrizioni esistenti".