L'edizione 2021 del Welfare Index PMI ha evidenziato il ruolo strategico del welfare aziendale per la ripresa sostenibile del Paese. Qual è su questo fronte l'impegno di Generali?
"Noi ci siamo impegnati in questo settore da lungo tempo. Crediamo davvero che il welfare possa essere uno strumento per sostenere l'intero Paese e pensiamo di poter facilitare l'accesso a questo strumento da parte di tutte le piccole e medie imprese che stanno cercando supporto per utilizzarlo. Questo per noi è un settore prioritario di attività e pensiamo che possa evolvere ancora tanto".
Quali le principali evidenze emerse dal Rapporto?
"Dalle interviste che abbiamo fatto a oltre 6mila aziende è emerso che il welfare non è più utilizzato solamente all'interno delle imprese ma è volto anche a supportare le comunità. Le aree principali di utilizzo sono la sanità e la conciliazione vita-lavoro. Aree che durante i mesi di pandemia hanno avuto una grandissima necessità di supporto da parte delle aziende ma che, allo stesso tempo, in prospettiva sono interessanti anche per lo sviluppo delle PMI, delle grandi imprese e dell'intero Paese".
Nonostante il periodo di crisi il welfare aziendale non è stato tagliato ma, in molti casi, addirittura incrementato. Questo è sintomo di una diversa percezione del valore del welfare da parte delle imprese?
"Le imprese che capiscono il welfare lo hanno aumentato, è infatti cresciuta la percentuale di imprese che utilizzano più iniziative di welfare. Le aziende non hanno tagliato il welfare ma hanno investito ancora di più perché hanno capito da questa situazione si esce anche grazie a un'azienda più consapevole di questo tema".