(Teleborsa) - Le stime preliminari di PIL e inflazione, in entrambi i casi migliori rispetto alle attese, restituiscono la fotografia di un’economia che, seppur in deciso recupero (il Pil del terzo trimestre è inferiore dell’1,4% rispetto a quanto registrato nel quarto del 2019), si trova ora ad affrontare la sfida della crescita in un contesto nel quale non mancano le incognite: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat di oggi su Pil e inflazione.



La più importante – prosegue la nota - è rappresentata dalla progressiva crescita dei prezzi al consumo. L’incremento dello 0,6% congiunturale, seppur al di sotto delle nostre stime per il contributo negativo fornito da alcune voci dei servizi, ha riportato il dato tendenziale a ridosso del 3%, soglia che potrebbe essere facilmente superata prima della fine dell’anno.

L’inflazione sugli acquisti in alta frequenza - tra cui alimentari, affitti, carburanti - che impatta maggiormente sulle aspettative e sui comportamenti delle famiglie, passa dal 2,6% tendenziale di settembre al 3,2% di ottobre. Non si possono escludere - si legge ancora - "effetti depressivi sui consumi dovuti alla perdita di potere d’acquisto dei redditi correnti e della ricchezza detenuta in forma liquida".