(Teleborsa) - Il segnale che in tanti aspettavano è arrivato dal tradizionale discorso di fine anno: Sergio Mattarella ha ringraziato gli italiani, chiudendo di fatto le porte ad un bis, opzione fino a quel momento ancora in campo. La corsa al Colle è ufficialmente partita ma sono tante le incognite. I partiti - che per ora giocano a carte coperte - sono decisamente distanti. A bloccare le possibili intese sul Quirinale resta la candidatura di Silvio Berlusconi, che va tolta dal tavolo, per il Pd, come pre-requisito per iniziare a parlarsi, proprio mentre Matteo Salvini tenta di riprendersi la scena e rilancia un tavolo con tutti i leader, per trovare il successore di Mattarella. Fronte Movimento 5 Stelle, i senatori, un po' a sorpresa, si esprimono quasi all'unanimità per il Mattarella bis.

Mentre il presidente della Camera, Roberto Fico, si appresta ad annunciare formalmente l'inizio delle votazioni, probabilmente il 24 o 25 gennaio, il leader leghista intanto continua a muoversi su un doppio binario: se il Cavaliere scioglierà la riserva e sarà ufficialmente in campo - e al momento non ci sarebbero segnali contrari, anzi, si registrerebbe un iper attivismo dell'ex premier - la Lega lo sosterrà compatta.

Si continua a coltivare l'idea di raggiungere un'intesa ampia, che superi i confini del centrodestra e che consenta di chiudere in fretta sul nuovo inquilino del Quirinale. Perché il Paese, è il ragionamento fatto in pubblico e in privato da Salvini, ha altre priorità, tra emergenza Covid e caro-bollette.

Praticamente impossibile, però immaginare che una convergenza ampia possa avvenire sul nome del Cavaliere, sgraditissimo - per usare un eufemismo - al centrosinistra. Il segretario del Pd, Enrico Letta, fa arrivare chiaro a Salvini il messaggio, che ripeterà anche nella direzione in calendario il 13 gennaio. Niente Berlusconi.

Riflettori puntati sulla metà della prossima settimana che sarà cruciale: una volta capite le intenzioni dei Dem, Berlusconi, Meloni e Salvini dovrebbero tornare a riunirsi per mettere a punto la loro strategia sul Quirinale.