(Teleborsa) - Campari chiude il 2021 con vendite nette pari a 2.172,7 milioni, in aumento del 22,6%, con una variazione organica pari al +25,6%. La crescita organica è stata pari al 20,5% rispetto all’esercizio 2019, che rappresenta la base di riferimento invariata rispetto all’impatto Covid-19. Il trend positivo delle vendite è proseguito nel quarto trimestre con una crescita organica pari a 20,9%, nonostante gli effetti delle tensioni logistiche (+12% rispetto al quarto trimestre del 2019).

L'Ebit rettificato è stato pari a 435,2 milioni, in aumento del 35,2%, mentre l'Ebitda rettificato è stato pari a 514,9 milioni, in aumento a livello totale del 28,8%.

L’utile prima delle imposte rettificato si è attestato a 415,3 milioni, in aumento del 48,9% rispetto al 2020. L’utile prima delle imposte è stato di 388,6 milioni, in salita dell'85,4%.

L’utile netto del Gruppo rettificato è pari a 307,9 milioni, in aumento del 52,4% a valore su base totale. L'utile netto del Gruppo è di 284,8 milioni, in crescita del 51,6%.
L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021 è pari a 830,9 milioni, in calo di 272,8 milioni rispetto al 31 dicembre 2020 (1.103,8 milioni), grazie alla sostenuta generazione di cassa durante l’anno.

Il Consiglio di Amministrazione ha proposto all’Assemblea la distribuzione di un dividendo per l’esercizio 2021 di 0,06 euro per ciascuna azione, al lordo delle ritenute di legge, in aumento del 9,1% rispetto all'anno precedente.

I conti seppur positivi non sembrano aver convinto il mercato: il titolo Campari, infatti, tratta in perdita del 6,72% sui valori precedenti, .

(Foto: © Campari)