(Teleborsa) - La prospettiva di azioni più aggressive da parte della BCE e della Federal Reserve ha affossato i mercati azionari.

La banca centrale europea ha sancito la fine del piano di Quantitative Easing a partire dal prossimo 1° luglio ed un rialzo dei tassi di 25 punti base nella prossima riunione del 21 luglio. Seguiranno poi altre strette monetarie, ma l'Eurotower ha deluso le attese di uno scudo anti-spread, ossia un sostegno ai titoli di Stato dei paesi periferici, come l'Italia. A soffrirne di più sono stati i titoli bancari italiani, vittime dello spread BTP-Bund: il differenziale si è avvicinato alla soglia pericolosa di 250 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali oltre il 3,6%.

A mettere ko le speranze degli investitori ci ha pensato il dato sull'inflazione americana che, nel mese di maggio, non ha ancora raggiunto il picco sperato dai mercati e, ciò, alimenta le aspettative che la banca centrale americana sarà costretta a varare strette monetarie più aggressive.

I tassi sui Treasuries a 10 anni sono saliti oltre il 3%, ma a preoccupare maggiormente è l'andamento dei tassi dei Treasuries a due anni, più sensibili alle decisioni di politica monetaria della Fed, in rialzo di quasi 3 punti percentuali.