(Teleborsa) - Per i primi tre mesi del nuovo anno nel comparto obbligazionario "è legittimo attendersi il
proseguimento laterale dello scenario che ha contraddistinto questi ultimi mesi del 2025", commenta
Rocco Bove, head of Fixed Income di Kairos Partners Sgr.
"Dal punto di vista macroeconomico i numeri segnalano una
sostanziale tenuta del ciclo economico, senza che però questo abbia riacceso particolari pressioni sul lato dell’inflazione. Di conseguenza è ipotizzabile, pur con importanti differenze fra area geografica e area geografica, un
rallentamento del processo di allentamento che ha visto protagoniste le principali Banche centrali globali, sullo sfondo di un quadro di benevola stabilità del contesto economico".
È verosimile, prosegue Bove, che "l’azione strategica sui tassi di politica monetaria possa lasciare il campo, a un certo punto, a
operazioni più tattiche di gestione delle scadenze e a
operazioni sul mercato aperto, per dosare in maniera più puntuale eventuali esigenze di liquidità del sistema".
Tutto il segmento del credito continua a essere supportato da un
ciclo economico stabile e da
fondamentali solidi, sottolinea l'analista che evidenzia anche come gli
spread, "seppur a livelli assoluti piuttosto compressi", offrano comunque "un
pick up di rendimento e un tasso complessivo interessante, soprattutto se letto alla luce della solidità dei fondamentali di bilancio".
Sotto questo punto di vista, Kairos Partners guarda "con interesse anche ai segmenti degli
ibridi corporate e degli
High Yield, anche se alla luce delle valutazioni raggiunte su quest’ultima area occorre un
focus crescente sulla qualità, sempre privilegiando un’
allocazione estremamente diversificata".
La visione - avverte Bove - "resta costruttiva anche su tutto il segmento dei
bond del settore finanziario ma anche in questo caso, alla luce delle
attuali valutazioni, occorre prestare particolare attenzione agli elementi specifici e caratterizzanti delle singole emissioni. Questo
caveat vale soprattutto nel segmento dei
subordinati, dove la data di call e i livelli di reset saranno gli elementi distintivi che guideranno le performance relative all’interno del comparto".
Ad avviso dell'esperto, in questo contesto, "appare interessante anche l’area dei
bond dei Paesi emergenti sia in
divisa forte sia in
valuta locale: segmenti che, soprattutto nel secondo caso, portano con sé una
volatilità intrinseca piuttosto elevata ma che possono beneficiare anche di un posizionamento non eccessivamente affollato nel contesto delle allocazioni globali".
Pur in uno scenario che appare ancora favorevole per il mondo bond - avverte Bove - entrando nel 2026 è necessario ipotizzare
volatilità e dispersione di rendimenti crescenti all’interno di diverse geografie, scadenze e settori.
"Mai come oggi - conclude l'head of Fixed Income di Kairos - all’interno dell’asset class obbligazionaria, appare opportuno un
approccio dinamico e flessibile, che a nostro avviso costituisce l’unico modo per affrontare i rapidi mutamenti a cui stiamo assistendo a livello globale.
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