(Teleborsa) - Alla fine di aprile il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 3,5 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.758,9 miliardi.

Lo comunica la Banca d'Italia. L'avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (5,3 miliardi) è stato più che compensato dall'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (5,5 miliardi, a 101,1) e dall'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (3,3 miliardi).

Il debito e il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche includono anche la quota relativa al prestito erogato dalla Commissione europea lo scorso 13 aprile nell'ambito del Dispositivo di ripresa e resilienza (Recovery and Resilience Facility, 11 miliardi). Alla fine del mese i prestiti (SURE e RRF) erogati dalle istituzioni europee al nostro Paese ammontavano nel complesso a 54,4 miliardi.

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali e' aumentato di 3,4 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 0,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza e' rimasto stabile. Rispetto al mese precedente, la quota del debito detenuta dalla Banca d'Italia e' cresciuta leggermente (dal 25,5 al 25,6%); la vita media residua e' aumentata a 7,7 anni.

La Banca d'Italia comunica anche che ad aprile le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 34,1 miliardi, in aumento del 7,2% (2,3 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2021. Nei primi quattro mesi dell'anno, sono state pari a 143,1 miliardi, in aumento del 12% (15,3 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.