(Teleborsa) - Nel 2021 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (-128.902 milioni di euro) è stato pari al -7,2% del PIL, in diminuzione di circa 28,7 miliardi rispetto al 2020 (-157.645 milioni di euro, corrispondente al -9,5% del PIL). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato negativo e pari al -3,7% del PIL, con un miglioramento di 2,4 punti percentuali rispetto al 2020. La spesa per interessi, che secondo le attuali regole di contabilizzazione non comprende l'impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 3,6% del PIL, mostrando una leggera crescita rispetto al 2020. A fine 2021 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM, era pari a 2.678.098 milioni di euro (150,3% del PIL). Rispetto al 2020 il rapporto tra il debito delle AP e il PIL è diminuito di 4,6 punti percentuali. È quanto rende noto l'Istat che ha pubblicato i principali dati della Notifica sull'indebitamento netto e sul debito delle Amministrazioni Pubbliche (Ap), riferiti al periodo 2018-2021, trasmessi alla Commissione Europea in applicazione del Protocollo sulla Procedura per i Disavanzi Eccessivi (Pde) annesso al Trattato di Maastricht.

In base al Protocollo, i Paesi europei devono comunicare due volte all'anno (entro il 31 Marzo e il 30 Settembre) i livelli dell'indebitamento netto, del debito pubblico e di altre grandezze di finanza pubblica relative ai quattro anni precedenti, nonché le previsioni ufficiali degli stessi per l'anno in corso. Sulla Notifica trasmessa dall'Italia non sono state espresse riserve.