(Teleborsa) - Bedeschi è una azienda storica di Padova che esporta grandi impianti chiavi in mano in tutto il mondo. Fondata nel 1908 da Guglielmo Bedeschi, l'azienda è oggi una delle più antiche aziende europee del settore ed ha potuto crescere a livello internazionale senza perdere i vantaggi e la flessibilità che derivano dall'essere un'azienda familiare. Fortemente vocata all'export, Bedeschi è oggi presente in diversi Paesi, dall'America Latina all'Estremo Oriente.

Teleborsa ha intervistato Rino Bedeschi, Managing Director di Bedeschi, che ha parlato della della focalizzazione dell'azienda sull'export, delle sfde cui è sottoposta e delle soluzioni individuate per ridurre il rischio insolvenza dei clienti.

Cosa vuol dire per voi esportare in un contesto così fluido e complesso e come è cambiata la vostra strategia esportativa negli ultimi anni?


Bedeschi è un’azienda con una forte vocazione internazionale fin dalla sua nascita. La tipologia di business in cui operiamo si muove su scala mondiale, pertanto la nostra strategia è rimasta negli anni di grande propensione all’estero. È chiaro però che, negli ultimi anni, la facilità di accesso ai mercati ha aumentato i profili di rischio, così come sono cresciute le aspettative dei clienti sulla parte finanziaria dei progetti, dove spesso si trova difficoltà a far combaciare le richieste di pagamenti dilazionati con una minimizzazione del rischio di produzione.

Con SACE avete un rapporto consolidato. Quanto è importante per voi avere un partner come SACE sui mercati esteri?

Un partner come SACE è per noi fondamentale in quanto per complessità e comprensione del business è in grado di darci e ci dà concretamente il supporto necessario nella valutazione e mitigazione del rischio che siamo gioco-forza costretti ad affrontare sui mercati internazionali.

Nell’operare all’estero uno dei rischi a cui si incorre è il mancato pagamento da parte dei propri clienti. Ci vuole raccontare una vostra recente esperienza e quali difficoltà ha avuto nell’interfacciarsi con la controparte estera per il recupero del credito?

Bedeschi ha firmato nel 2016 con GAP (contractor turco) un contratto per la fornitura “chiavi in mano” della parte tecnologica relativa al Bulk Handling del porto di Turkmenbashi. Il cliente di GAP era quindi il governo turkmeno e il valore del contratto era di circa 39 milioni di dollari. Lo sviluppo del contratto ha subito molti ritardi, principalmente nel ritardato approntamento delle opere civili da parte di GAP. Pur nella difficoltà della situazione nel 2018 Bedeschi ha completamente adempiuto ai suoi obblighi contrattuali con buona soddisfazione del cliente finale. Lo stesso non può dirsi di GAP che ha invece mancato pagamenti per oltre 9 milioni di dollari. Ci siamo pertanto attivati in sede arbitrale ottenendo il riconoscimento pieno del nostro diritto al credito nel 2021. Il lodo arbitrale ci ha dato completamente ragione, ma nonostante questo il cliente ha continuato a non pagare. L’intervento di SACE è stato fondamentale per portare a casa una quota importante del dovuto evitando la trafila delle corti turche.

In che modo ritiene SACE SRV, la società del Gruppo SACE specializzata nel recupero crediti, sia stata determinante nel successo e nella risoluzione della controversia?

Il network di SACE, unito alla sua forte reputazione internazionale e all’attività di Export Credit Agency ha permesso di fare le giuste pressioni sul cliente per comporre la disputa.

Si sentirebbe di consigliare i servizi di recupero crediti di SACE SRV ad altre aziende italiane che vantano insoluti nei confronti di controparti debitrici estere? Per quali ragioni?

Ovviamente si, visto l’esito dell’esperienza che è stata decisamente positiva anche in termini di flessibilità e rapidità di azione.