(Teleborsa) - 600 brand su 12 padiglioni per 60 mila metri quadri di area espositiva: tra birre e drinks, cucina di strada e piatti gourmet, il mercato del fuori casa si è ritrovato alla fiera di Rimini, da ieri, domenica 19 febbraio e fino a mercoledì, per Beer&Food Attraction – The Eating Out Experience Show, attraversato quest'anno da un "green motive".



La 8ª edizione del salone b2b di Italian Exhibition Group (IEG ) è stata inaugurata questa mattina assieme alla 5ª edizione di BB Tech Expo, salone delle tecnologie e materie prime per birre e bevande. Alla tavola rotonda d’apertura hanno partecipato Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group (IEG), Mattia Morolli, assessore ai lavori Pubblici del Comune di Rimini, Antonio Portaccio, presidente Italgrob, Alfredo Pratolongo, presidente Assobirra, Vittorio Ferraris, presidente Unionbirrai, Rocco Pozzulo, presidente FIC – Federazione Italiana Cuochi e Aldo Mario Cursano, vicepresidente vicario nazionale FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi.

“Beer&Food Attraction mette in vetrina 600 brand su 12 padiglioni per 60 mila metri quadri di area espositiva – ha ricordato il presidente IEG Lorenzo Cagnoni - La solida e fruttuosa collaborazione con ICE Agenzia e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il network dei nostri regional advisor porta a Rimini 114 buyer da 36 Paesi. Grazie alla presenza dei principali stakeholder industriali, delle professioni e del territorio, questa fiera è diventata il punto di riferimento per i professionisti del fuori casa”.

"Siamo orgogliosi di dare il via alla dodicesima edizione dell'International Horeca Meeting, un'occasione preziosa di incontro e confronto per le imprese del settore e per tutti gli stakeholders - ha sottolineato il presidente di Italgrob Antonio Portaccio - La distribuzione Horeca è un centro nevralgico, indispensabile volano per la definitiva ripresa del mercato dopo la crisi pandemica. È necessario, dunque, puntare sulle realtà che operano nel 'fuori casa' per rilanciare la filiera, favorire i consumi e promuovere la relazionalità sociale".

"Una fiera, questa, che è nelle corde della città – ha detto l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Rimini, Mattia Morolli, che ha portato i saluti di Sindaco e Giunta –. L’esperienza del bere e del mangiare è oggi un grande racconto. Cibo significa anche cultura dell’accoglienza, cosa che fa di Rimini uno dei luoghi a livello nazionale e internazionale dove le cose accadono: Rimini ha saputo cogliere il tema ristorazione ed è diventata una grande cucina all'aperto".

"C’è un cauto ottimismo per il 2023 – ha spiegato Alfredo Pratolongo , presidente Assobirra –. Il settore birraio nel suo insieme nel 2022 è cresciuto, soprattutto dal settore Horeca che è arrivato a livelli prepandemici. Il mercato interno è cresciuto del 4 per cento, una crescita legata al fatto che i consumatori hanno ripreso ad uscire, mentre sulla parte modern trade siamo a circa -3 per cento. Sulle prospettive per il 2023 incideranno sicuramente il meteo e le spinte inflattive. Ringraziamo le istituzioni, perché c’è una lieve diminuzione delle accise approvata, ma che deve ancora arrivare a fine iter".

"Il comparto delle birre artigianali – ha proseguito il presidente di Unionbirrai Vittorio Ferraris – ha come sbocco di commercializzazione il settore Horeca, ma ha subito una contrazione nell’ultimo periodo che tocca in alcuni casi il 40 per cento. Segnali di ricrescita, ci sono; ci mettiamo un po’ più di ottimismo. Sebbene Covid, crisi energetica e poi il conflitto in corso ci abbiano creato problemi non tanto sul versante delle materie prime, che hanno subito un incremento relativo, quanto per voci come packaging e promozione, su cui viviamo un momento estremamente critico".

Sul tema formazione, molto sentito nel settore horeca, si è soffermato Rocco Pozzulo, presidente della Federazione Italiana Cuochi: «La formazione è per noi pane quotidiano, e vogliamo portare avanti la certificazione delle competenze del cuoco. La cucina, sempre in evoluzione, rende obbligatoria una formazione costante. Con UNI e altri partner abbiamo lavorato a una sorta di patente di guida per guidare… un ristorante. Obiettivo non facile, ne abbiamo parlato anche con FIPE, ma si deve arrivare alla certificazione per dare serenità a chi si siede a tavola, che garantiamo salubrità».

E per FIPE è intervenuto il vicepresidente vicario Aldo Maria Cursano: "La tavola è accoglienza, è qualità della vita, è comunità – ha affermato – che tutto il mondo ci invidia. È un aspetto fondamentale che identifica il nostro stile di vita e che attira nel nostro Paese turisti che vengono in Italia per vivere come noi. Certo, non mancano criticità: l’aumento dei costi, dagli affitti all’energia, rischiano di mettere in crisi questo modello. C’è il lavoro, ma mancano i lavoratori. Sono necessari strumenti sulla fiscalità che possano aiutare il settore".

In chiusura, FIPE ha annunciato la giornata dedicata alla ristorazione, che si terrà il prossimo 28 aprile. "Un momento per condividere un grande valore attraverso il prodotto simbolo della nostra cucina: il pane, che grazie ad una collaborazione con la Caritas contribuirà anche a dare il pane a chi non ce l’ha".