(Teleborsa) - I dati pubblicati dalla Banca d'Italia indicano che a gennaio 2024 il debito delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.848,7 miliardi. Si tratta di una riduzione di 14,1 miliardi rispetto a quanto registrato nel mese precedente. Il debito risulta invece in crescita di circa 96,6 miliardi di euro se confrontato con i 2.752 miliardi registrati nel gennaio del 2023. Secondo i numeri indicati dal report di "Finanza pubblica: fabbisogno e debito", la contrazione osservata a gennaio è dovuta ad un calo delle disponibilità liquide del Tesoro (15,7 miliardi, a 34,2) e all'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio che hanno complessivamente ridotto il debito di 1,3 miliardi, parzialmente compensati dal fabbisogno (2,9 miliardi).

Per quel che riguarda invece i sotto settori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è diminuito di 13,6 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,4 miliardi e quello degli Enti di previdenza di circa 0,1.

Il debito delle amministrazioni pubbliche aveva segnato un nuovo massimo storico nell'ottobre dello scorso anno, a 2.867 miliardi di euro. In base agli ultimi dati elaborati dall'istituzione di Via Nazionale, la durata di vita media dei titoli di debito emessi dall'Italia è salita a 7,9 anni. La maggior parte della quota di indebitamento è su una scadenze superiore ai 5 anni, per un totale di 1.354 miliardi. Sempre a gennaio, altri 900 miliardi di euro circa riguardano titoli con una maturazione tra 1 e 5 anni, mentre altri 594,6 miliardi sono titoli con durata di vida residua inferiore ai 12 mesi.

Sempre in base ai dati pubblicati nel report "Finanza pubblica: fabbisogno e debito" a gennaio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 46,5 miliardi, in aumento del 5,1 per cento (2,3 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2023.