(Teleborsa) - Il Consiglio dell'Unione europea ha adottato oggi un regolamento che mira a imporre tariffe proibitive sui prodotti cerealicoli importati dalla Russia e dalla Bielorussia. Il regolamento aumenta i dazi su cereali, semi oleosi e prodotti derivati ??dalla Russia e dalla Bielorussia a un punto tale da bloccare in pratica le importazioni di questi prodotti.
"Le nuove tariffe fissate oggi mirano a fermare in pratica le importazioni di grano dalla Russia e dalla Bielorussia nell'UE - ha commentato Vincent Van Peteghem, ministro belga delle finanze (il Belgio ha presidenza di turno) - Queste misure impediranno quindi la destabilizzazione del mercato dei cereali dell'UE, fermeranno le esportazioni russe di grano prodotto nei territori dell'Ucraina illegalmente appropriati e impediranno alla Russia di utilizzare i proventi delle esportazioni verso l'UE per finanziare la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina. Questo è ancora un altro modo in cui l'UE mostra un sostegno costante all'Ucraina".
Scendendo nei dettagli, il regolamento aumenta le tariffe per l'importazione di cereali, semi oleosi e prodotti derivati, nonché di pellet di barbabietola e piselli secchi dalla Federazione Russa e dalla Repubblica di Bielorussia, per i quali attualmente gli importatori pagano tariffe basse o nulle. Inoltre, a tali beni sarà vietato l'accesso ai contingenti tariffari dell'Unione.
Il dazio doganale sarà fissato a un livello più elevato di 95 euro a tonnellata per i cereali e del 50% ad valorem per i semi oleosi e per i prodotti derivati derivanti da una concentrazione del prodotto di base.
Queste misure riguardano prodotti originari o esportati direttamente o indirettamente dalla Federazione Russa o dalla Repubblica di Bielorussia nell'UE. Non influenzeranno il transito attraverso l'UE da entrambi i paesi verso altri paesi terzi. Il regolamento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue. Le misure entreranno in vigore il 1 luglio 2024.
"La decisione dei ministri dell'UE di aumentare i dazi a livello europeo sulle importazioni di prodotti agricoli dalla Russia e dalla Bielorussia, a partire dal primo luglio, va nella direzione auspicata e sostenuta dal nostro Governo", ha commentato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. "Questo provvedimento, come ha confermato il commissario UE per il Commercio Valdis Dombrovskis, contribuirà a limitare le entrate della Russia e a contrastare le esportazioni illegali di grano sottratto all'Ucraina - ha aggiunto - L'Italia è in prima linea per proteggere la nostra agricoltura e per difendere compattamente con le altre Nazioni la legalità internazionale".
Secondo Coldiretti, "il via libera ai dazi maggiorati sul grano russo e bielorusso è importante per salvare le aziende agricole italiane in una situazione che lo scorso anno ha visto gli arrivi di cereale dalla Russia aumentare del 1000%, con un effetto dirompente sui prezzi pagati agli agricoltori, crollati sotto il livello dei costi di produzione".
Nel 2023 si è registrata un'invasione di grano duro russo per la pasta mai registrata prima della storia, con quasi mezzo milione di tonnellate che sono entrate nel nostro Paese, abbattendo fino al -60% il prezzo del grano italiano - sostiene l'associazione di rappresentanza dell'agricoltura italiana - Si tratta di valori che portano la coltivazione ampiamente sotto i costi di produzione, rendendola di fatto antieconomica ed esponendo le aziende agricole al rischio crack, soprattutto nelle aree interne senza alternative produttive.
UE impone tariffe proibitive sui cereali russi. Obiettivo stop a importazioni
30 maggio 2024 - 16.52