Secondo Prampolini, "la regolamentazione è una cosa positiva perché crea delle regole certe e protegge anche gli stakeholder deboli, però non basta da sola chiaramente per competere. Quello che emerge dalla discussione di oggi è che serve un cambio di passo e servono anche degli investimenti a livello europeo per partecipare insieme a Stati Uniti e Cina al futuro dell'intelligenza artificiale".
"L'intelligenza artificiale fa parte di un quadro più complesso legato alla digitalizzazione - ha sostenuto l'esperto - Si è parlato oggi pomeriggio molto anche di asset digitali, criptovalute, il ruolo della MiCAR, quindi questa è un'ulteriore sfida in un mondo che cambia molto velocemente. In questo momento prevalgono casi di efficienza operativa, quindi riduzione dei costi e aumento delle performance, ed è chiaro che anche dal punto di vista delle banche e delle istituzioni finanziarie c'è un po' un'attesa di vedere poi alla prova dei fatti cosa porterà effettivamente l'intelligenza artificiale".