"Ci sono circa 40 miliardi di euro dei fondi pensioni investiti nell'azionario estero e meno di 2 miliardi di euro investiti nell'azionario italiano - ha spiegato - Questo vuol dire che i risparmi forzati dei lavoratori italiani vanno a finanziare imprese estere che poi fanno concorrenza alle nostre. È ora di cambiarlo. Poi che lo facciamo con una forte moral suasion o obbligo di investimento lo deciderà la politica. Mi pare che il sottosegretario Freni si sia esposto dicendo che dobbiamo mettere mano al regolamento investimenti dei fondi pensione".
"Sono fiducioso e guardingo" sul fondo di fondi, ha detto Natali. "Speriamo che non faccia la fine dei PIR - ha spiegato - perché anche coi PIR ci avevano raccontato che sarebbe arrivato tutto sulle piccole e medie imprese, in realtà su una giacenza media di circa 8 miliardi di euro poi sul nostro mercato sono arrivati solo 360 milioni di euro. Mi pare che questa volta, su questa iniziativa, ci sia un'attenzione politica, mediatica e anche delle istituzioni che non si può sbagliare. Quindi aspettiamo ancora qualche mese a dare i giudizi, però l'iniziativa è senz'altro da noi spinta e positiva".
Dare un outlook per il restante parte del 2025 "è veramente troppo difficile - ha detto Natali - È vero che tutti gli anni c'è qualche situazione particolare, però quello che stiamo stiamo e vivendo quest'anno soprattutto nei primi mesi era veramente difficile da prevedere. La pipeline delle quotazioni c'è, ma si fa fatica a raccogliere capitali, però la pipeline c'è".