(Teleborsa) - Dal 17 dicembre al 19 gennaio il Palazzo della Cancelleria Apostolica ospita De Humana Mensura, la prima mostra romana di Linda Karshan, artista statunitense che vive tra Londra e New York. Dopo Tate Modern e British Museum, Karshan approda nella Capitale con una selezione di opere provenienti da collezioni italiane e internazionali, presentate all’interno di uno dei palazzi rinascimentali più significativi dell’Urbe.
La scelta della sede non è casuale: il percorso espositivo dialoga con la natura umanistica del luogo e con quei principi di ordine, armonia e proporzione che hanno guidato i grandi maestri del Rinascimento. "Le opere di Karshan – spiega la curatrice Laura Villani – vivono di una tensione interiore che si misura con l’eredità di Piero della Francesca, di Alberti, di Leonardo. È un ascolto del cosmo che diventa segno, un modo per restituire all’arte la sua dimensione rituale, in un tempo che invita alla speranza".
In occasione dell’inaugurazione, il 17 dicembre, il Palazzo ha aperto eccezionalmente agli ospiti di Linda Karshan il Salone Riario e la Sala Vasari, ornata dall’imponente affresco che nel 1546 Giorgio Vasari completò in soli cento giorni, per ospitare la performance Walked Drawing che l’artista si è resa disponibile a concepire per questi ambienti storici. Qui il suo movimento è andato a creare un disegno nell’aria, alla ricerca di una sintonia che leghi la persona a una dimensione universale, dove tutte le parti sono connesse e interagiscono in modo armonico. Un esempio di universal self-awareness, di presenza cosciente di corpo e mente nel movimento che attraverso il tempo e lo spazio incornicia un frammento di mondo e lo definisce come arte. Un processo in cui l’artista ha trasformato il proprio corpo in strumento per disegnare lo spazio seguendo i ritmi del proprio respiro e una intuitiva coreografia interiore.
Karshan ha eseguito questo disegno camminato secondo precisi schemi di linee rette, fermandosi a volte per impreziosire un punto particolare con alcuni passi di danza. Mentre si muoveva, i passi dell’artista risuonavano creando una misura sonora, un ponte tra la storia dell’edificio e la sua presenza viva. La performance sarà visibile anche nei giorni successivi attraverso la proiezione del video realizzato nel 2023 alla Western Range del British Museum di Londra.
Nelle sale espositive al piano terreno del Palazzo, l’artista, per dare un incipit introduttivo al suo lavoro, cita le parole di Calvino nelle Lezioni Americane: "Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di stili dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili". E i disegni di Karshan, infatti, costruiscono un percorso scandito dalle parole dell’artista in dialogo con i grandi maestri del pensiero umanistico che applicavano l'ordine numerico per descrivere la bellezza e affrontare la complessità e la molteplicità del reale.
Tra la prospettiva di Piero della Francesca e Leon Battista Alberti, la geometria euclidea di Leonardo, la proporzione aurea di Luca Pacioli, l’umanesimo nei disegni di Linda Karshan prende corpo attraverso il suo particolare metodo performativo, dove ogni segno è associato al respiro, al movimento e al modo musicale di contare gli incrementi di tempo. Basata sulla teoria platonica secondo cui l'universo è ordinato numericamente, la sua ricerca – nutrita anche da studi di psicologia – si configura come una riflessione sulla misura e sul ruolo dell’essere umano dentro un ordine più grande.
La mostra, che si inserisce nel programma del Giubileo della Speranza, offre al pubblico un percorso che intreccia arte, filosofia e spiritualità laica, proponendo un dialogo tra passato e presente fondato sull’idea di una misura interiore capace di ricollegare l’essere umano all’ordine universale.