(Teleborsa) - Fine dell’era dei tassi bassi in Giappone. Con una mossa epocale e, unanime, la Bank of Japan (BoJ) ha portato i tassi d’interesse allo 0,75%, il livello più alto dal 1995. Dopo decenni di sostegno straordinario e denaro quasi gratuito, Tokyo imbocca la strada della normalizzazione monetaria.

"A giudicare dai dati e dalle recenti indagini, c'è un'alta probabilità che il meccanismo in cui salari e inflazione aumentano moderatamente in parallelo venga mantenuto", ha affermato la BoJ nella nota che accompagna la decisione. "Dato che i tassi di interesse reali sono a livelli significativamente bassi, la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi di interesse" se le sue previsioni economiche e sui prezzi si materializzeranno.

L'annuncio di politica monetaria, ampiamente scontato dal mercato, ha fatto scivolare lo yen fino a 156,02 per dollaro, mentre i rendimenti dei titoli decennali giapponesi hanno toccato il 2%, massimo dal 2006.

Nel comunicato post decisione, l'istituto centrale ha ribadito la sua opinione che l'inflazione di fondo convergerà attorno al suo obiettivo del 2% nella seconda metà del periodo di proiezione triennale, fino all'anno fiscale 2027.
Tuttavia, i membri del consiglio direttivo, Hajime Takata e Naoki Tamura, hanno espresso pareri contrari. Takata ha affermato che l'inflazione di fondo ha già raggiunto l'obiettivo, mentre Tamura ha affermato che lo farà già a metà del periodo di proiezione triennale.

"È molto probabile che le aziende continueranno ad aumentare i salari in modo costante il prossimo anno", ha affermato la BoJ, esprimendo ottimismo sul fatto che ulteriori aumenti dei tassi sarebbero giustificati.