(Teleborsa) - L’oro ha superato per la prima volta la soglia dei 4.400 dollari l’oncia, toccando un nuovo massimo storico grazie alla combinazione di aspettative su futuri tagli dei tassi di interesse negli Stati Uniti e, a un clima geopolitico sempre più teso.
Il lingotto è salito di oltre l’1,5%, superando il precedente record di ottobre. Gli operatori scommettono su due tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nel 2026, dopo una serie di dati macroeconomici più deboli del previsto. Anche il presidente Donald Trump ha espresso sostegno per una politica monetaria più accomodante, un fattore che storicamente favorisce oro e argento, privi di rendimento ma più attraenti quando i tassi scendono.
Il contesto internazionale ha ulteriormente rafforzato la corsa ai metalli preziosi visti come rifugio sicuro: gli Stati Uniti hanno intensificato il blocco petrolifero contro il Venezuela, mentre l’Ucraina ha colpito per la prima volta una petroliera della flotta ombra russa nel Mediterraneo.
Prospettive per il 2026
L'oro ha recuperato rapidamente dopo la correzione di ottobre e sembra pronto a mantenere lo slancio anche nel nuovo anno. Goldman Sachs prevede un prezzo medio di 4.900 dollari l’oncia nel 2026, con possibilità di ulteriori rialzi, sottolineando la crescente competizione tra ETF e banche centrali per l’offerta fisica limitata.
Oro oltre 4.400 dollari per la prima volta: spinto da attese tagli Fed e tensioni geopolitiche
22 dicembre 2025 - 09.22