(Teleborsa) - In Italia nel corso del 2025 l'adozione dell'AI è raddoppiata dal 8,2% al 16,4% delle imprese, con un mercato stimato tra 900 milioni e 1,2 miliardi di euro nel 2024 e proiezioni verso 1,8 miliardi entro il 2027. È quanto emerge dal rapporto "2025 - Intelligenza Artificiale in pillole – Intelligenza artificiale come infrastruttura strategica: dal software all'asset critico" realizzato da Comtel, attraverso il suo Centro Studi Comtel Innovation. Uno sguardo su una nuova frontiera tecnologica che sta rivoluzionando il nostro tempo, con un impatto su tutti i settori della società.

Il documento offre una mappatura sistematica di eventi che hanno segnato il 2025 come anno di svolta per l'Intelligenza Artificiale, analizzando regolazione, tecnologia, mercati, geopolitica, salute, difesa, cybersecurity e robotica. Un anno intenso in cui si sono susseguiti avvenimenti significativi come la crescita esponenziale di Open AI, il progetto Stargate da 500 miliardi, l'entrata in vigore dell'AI Act europeo o la deregulation dell'amministrazione Trump. Un impatto dirompente anche guardando ai numeri: 500 miliardi di dollari di investimento per il Progetto Stargate dedicato alle infrastrutture per l'AI, 57 miliardi di dollari di revenue trimestrale di NVIDIA (+62% anno su anno), 300 miliardi di dollari la valutazione di OpenAI dopo il round da 40 mld, più di 150 dispositivi medici AI-enabled approvati dalla FDA solo per fare alcuni esempi.

"Questo rapporto nasce per osservare l'intelligenza artificiale nel suo evolversi, senza retorica e senza previsioni salvifiche – dichiara Carlo Nardello, presidente di Comtel Innovation e docente di Digital Marketing alla Sapienza Università di Roma –. Non ci interessa stabilire se l'AI sia buona o cattiva, ma capire chi sta guadagnando terreno, chi lo sta perdendo e quali nodi resteranno aperti. Il 2025 ha dimostrato che l'AI non è più una questione di chi ha il modello migliore, ma di chi controlla l'infrastruttura: chip, energia, data center. È questa la vera posta in gioco".

"La costituzione del Centro Studi – commenta Fabio Lazzerini, ceo del Gruppo Comtel – rappresenta per il Gruppo Comtel un asset strategico fondamentale. In un mercato dove il digitale sta ridefinendo le regole competitive di ogni settore, disporre di capacità analitiche interne ci permette di anticipare le trasformazioni, supportare i nostri clienti con competenze aggiornate e posizionare il gruppo come interlocutore qualificato sui temi dell'innovazione. Questo rapporto segue lo studio sulle infrastrutture critiche digitali e conferma l'impegno continuativo nel monitoraggio e nell'interpretazione delle dinamiche tecnologiche che stanno plasmando il futuro del nostro ecosistema industriale".

Il rapporto è stato realizzato da un team guidato da Nardello, composto da: Pietro Parente, cultore della Materia di "Tecnologie e Processi Innovativi" Università LUMSA di Roma e Responsabile del Centro Studi Comtel Innovation S.r.l., Roberto Marseglia, ceo di Sphaera S.r.l., Andrea Nardello MSC Financial Technology UCL London, Roberto Macina, docente Business School LUISS, Emiliano Pisani, co-ceo NovaNext S.r.l., con il supporto di strumenti AI avanzati (ChatGPT, Gemini, Perplexity, Claude, DeepSeek).