(Teleborsa) - Si avvicina la fine del 2025 che per Terna ha rappresentato un anno di significativa crescita a Piazza Affari. Nel 2025 il titolo del Gruppo ha continuato a correre in Borsa, sulla scia del percorso di creazione di valore della gestione di Giuseppina Di Foggia negli ultimi tre anni.

Dall’inizio dell’anno ad oggi (chiusure del 19 dicembre), infatti, il titolo Terna ha garantito un ritorno complessivo per l’azionista (Total Shareholder Return = performance del titolo + dividendi reinvestiti) pari a +23%.

Inoltre, nel corso dell’anno il titolo Terna ha aggiornato il proprio massimo storico in varie occasioni, fino al più recente valore di 9,176 euro/azione, registrato il 21 novembre 2025. Con questo risultato, il valore di Terna in termini di capitalizzazione di mercato ha superato i 18,4 miliardi di euro.

L’apprezzamento del mercato nei confronti del Gruppo è soprattutto evidente dall’aprile del 2023, data di deposito delle liste per la nomina del CdA. Sotto la gestione di Giuseppina Di Foggia, nel periodo fra aprile 2023 ed oggi, il ritorno complessivo ottenuto dall’azionista di Terna (TSR) è stato pari al +34%, risultato migliore sia rispetto ad alcuni importanti comparables come le inglesi National Grid (+29%) e Severn Trent (+8%) sia rispetto ad altri peers regolati come Redeia (+8%) ed Elia (-1%). Tale performance è sostenuta dai risultati ottenuti da Terna in questi ultimi anni: il tasso di crescita medio annuo dell’utile netto ottenuto nel 2023 e 2024, ovvero da quando Giuseppina Di Foggia è stata nominata AD e Direttore Generale della società, è pari all’11%, quasi il triplo del ritmo di crescita medio che ha caratterizzato il precedente triennio 2019-2022 (4%).

Quanto ai dividendi, da aprile 2023 ad oggi, Terna ha distribuito circa 2,1 miliardi di euro di dividendi.

Il gradimento da parte del mercato verso la solidità finanziaria e le prospettive di crescita di Terna è confermato dagli incrementi dei Target Price da parte di 18 analisti finanziari dall’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2028 (marzo 2025) ad oggi, per un valore medio di circa 85 euro/cents per azione. Il target price medio (ovvero il valore fondamentale del titolo stimato dagli analisti) è quindi salito a 9,1 €/azione, il valore massimo registrato nella storia del gruppo.

Tre broker prevedono un target price sul titolo Terna a doppia cifra: Bernstein e HSBC esprimono un prezzo obiettivo pari a 10 euro/azione, mentre Santander sale a 10,20 euro/azione (il più alto target price mai espresso da un analista), confermando tutti una raccomandazione positiva.

Il ruolo di abilitatore della Transizione Energetica, che assicura alla società delle significative prospettive di crescita, assieme al basso profilo di rischio - in quanto società regolata - sono i principali fattori che guidano le view positive degli analisti. Dalle note dei brokers risulta inoltre particolarmente apprezzata anche l’affidabilità di Terna nell’execution del piano di investimenti (grazie al buon track record storico) ed il contesto regolatorio stabile in cui opera.

I giudizi positivi da parte degli analisti rappresentano dunque un riconoscimento della bontà delle strategie di crescita impostate sotto la gestione Di Foggia, nonché della capacità del Gruppo di "mettere a terra" gli investimenti necessari ad abilitare la transizione energetica del Paese mantenendo, al contempo, una solida struttura finanziaria.

Da questo punto di vista, è importante sottolineare che - malgrado il significativo incremento degli investimenti previsto dalla società (17,7 miliardi di euro di investimenti complessivi con l’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2028 dello scorso marzo) - anche dalle agenzie di rating sono arrivati giudizi positivi sulla società: lo scorso aprile, a valle dell’upgrade da BBB a BBB+ del rating della Repubblica Italiana, Standard and Poor's ha migliorato il rating di Terna, portandolo da BBB+ ad A-, con outlook stabile. Anche Moody’s - lo scorso 25 novembre - ha comunicato di aver rivisto positivamente il rating di lungo termine di Terna, alzandolo da Baa2 a Baa1, esprimendo anch’essa outlook stabile. Queste decisioni, che consentono alla società di continuare a beneficiare di un rating superiore di un notch rispetto a quello sovrano, rappresentano una conferma della capacità del Gruppo di mantenere la propria solidità finanziaria in un contesto di significativa accelerazione degli investimenti previsti nell’Update del Piano Strategico.

La risposta definitiva sulla solidità di Terna arriverà dai conti dell’intero 2025 che, comunque, partono già da basi solide, con i risultati dei primi 9 mesi dell’anno che hanno registrato ricavi in crescita di quasi il 9%, l’EBITDA a oltre i 2 miliardi di euro (in aumento di oltre il 7%) e l’utile netto in rialzo di quasi il 5%.