(Teleborsa) - Che si tratti di un batterio killer o della prossima influenza invernale, quando si parla di malattie trasmissibili si accappona la pelle e si pensa a scenari apocalittici.

In pochi sanno, tuttavia, che a mietere più vittime sono le cosiddette "malattie non trasmissibili" come il dibete, le patologie cardiache e respiratorie e il cancro.

Sono loro, infatti la principale causa di morte nel mondo, spiega l'Organizzazione Mondiale della Sanità che da tempo ormai le monitora di vicino come piaga dell'umanità.

E, ovviamente, i paesi più colpiti sono quelli a basso e medio reddito.

Ecco perchè l'OMS si sta muovendo per prevenirle non solo nei paesi più ricchi, incitando i governi a muoversi in prima persona in tale direzione, ma anche in quelli poveri, che contano l'80% di questo tipo di malattie.

Il costo per questi ultimi? Esiguo, se si paragona ai potenziali danni che queste patologie arrecheranno loro nei prossimi anni. Solo 1,2 dollari a persona, e il tasso di mortalità colerà a picco, spiega l'OMS.

Nei prossimi 15 anni le malattie non trasmissibili costeranno ai paesi poveri e a medio reddito oltre 7 trilioni di dollari, perchè tali Stati perderanno manodopera con conseguente calo dell'output nazionale. E quest'ultimo danno non ha bisogno di stime, si legge tra le righe nell'appello dell'Organizzazione.