(Teleborsa) - Sarà un 'non europeo' a dare il via al walzer di incontri al vertice di questa settimana cruciale per il destino dell'euro. Oggi, infatti, il Segretario al Tesoro USA, Timothy Geithner, sarà nel Vecchio Continente per discutere di economia con l'omologo tedesco Wolfgang Schaeuble e il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi.

Un viaggio, questo, visto come disperato tentativo da parte del Presidente Obama di ricordare ai leader europei che il tempo stringe, e che bisogna passare dalle parole ai fatti.

La prima tappa sarà nell'isola tedesca di Sylt, nel Mare del Nord, dove il Ministro delle Finanze tedesco si trova in vacanza. La missione non sarà certo facile, visto che Geithner dovrebbe provare ad ammorbidire le rigide posizioni della Germania su bailout & Co. A spianargli la strada ci ha comunque pensato il Presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker, che ieri ha bacchettato Berlino accusandola di fare continuamente politica interna su questioni che riguardano l'Europa, trattata come una sua filiale.

Terminato il vis-a-vis con Schaeuble, il Segretario al Tesoro volerà nel pomeriggio a Francoforte per incontrare Mario Draghi. A lui, probabilmente, chiederà di mettere in pratica le promesse fatte giovedì, che tanto hanno calmato le speculazioni e rasserenato il sentiment.

Perché tanta premura da parte degli USA? Perché la questione europea non è cruciale solo per l'Europa, ma anche per la superpotenza americana.
Da tempo Geithner, e con lui anche Obama e il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, afferma che la crisi del debito europea è la minaccia più grande all'economia statunitense, chiedendo ai leader europei di intensificare gli sforzi per uscire dall'impasse e riconquistare la fiducia a livello internazionale.
L'autunno, e con lui il fiscal cliff, incalzano. Il PIL americano, intanto, scala le marce. Anche per gli States non c'è tempo da perdere.