(Teleborsa) - Crescita lenta per l'economia australiana.
Il prodotto interno lordo del Paese è cresciuto nel primo trimestre 2012 dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, ma risulta inferiore alle attese del mercato che erano per un aumento dello 0,8%. Nei primi tre mesi il dato è stato rivisto a 1,4% da +1,3% della lettura preliminare.
Lo ha annunciato oggi l'Ufficio di Statistica Australiano, sottolineando che su base annua il PIl ha registrato una crescita del 3,7%.
Ieri la Banca Centrale australiana, ha deciso di lasciare il costo del denaro invariato al 3,5%, come ampiamente atteso, guardando con più pessimismo alla congiuntura globale.
Il Governatore della Reserve Bank of Australia, Glenn Stevens, nello statement che accompagna la decisione, ha spiegato che "il Board stima che, data un'inflazione in linea con i target e una crescita vicino al trend stabilito, ma più influenzata negativamente dall'outlook internazionale rispetto a qualche mese fa, l'attuale politica monetaria resta appropriata".
Sempre ieri, il Premier Julia Gillard ha affermato, in occasione del forum sull'industria mineraria di Perth, che le speculazioni relative alla fine del boom di tale comparto "sono esagerate". La Gillard ha infatti spiegato che in effetti c'è stato un ridimensionamento dei prezzi delle materie prime, ma gli investimenti in nuovi progetti e l'aumento della produzione permettono al Paese di rimanere al top. Anche perché, ha aggiunto, il processo di urbanizzazione e industrializzazione della Cina è ancora a metà.