(Teleborsa) - Per molti italiani è il politico estero più manifestamente anti-Berlusconi. E' stato lui, a dicembre, a dire pubblicamente che il Cavaliere è l'antitesi della stabilità e che dunque un suo ritorno può costituire una minaccia sia per l'Italia che per l'Europa.
Ed è stato sempre lui, nel 2003, ad essere stato bollato come 'kapò' da Berlusconi, stanco delle continue frecciate a lui dirette.

Che Martin Schulz non abbia peli sulla lingua, è dunque cosa chiara a tutti. Ma il Presidente del Parlamento europeo non le manda a dire nemmeno quando si tratta di esprimere giudizi su qualcosa di molto più vasto e complesso della politica berlusconiana: l'euro.

Emblematica, a tal proposito, una sua risposta al Forum Nazionale dei Giovani dello scorso marzo che vale la pena ribadire oggi.
Uno dei presenti, facendogli notare come la Banca Centrale Europea stampi euro e li ceda all'1% alle banche commerciali, che a loro volta decidono se acquistare titoli di debito a tassi che vanno dal 4 al 7%, gli ha chiesto: "Non le sembra che tale sistema sia una delle più grandi truffe perpetrate a danno dei cittadini da parte delle consorterie bancarie?". Lapidaria la risposta (in italiano) di Schulz: "sono d'accordo".
Candida e spassionata critica all'attuale sistema monetario o ennesima dichiarazione controcorrente del politico tedesco?