(Teleborsa) - Non fu omicidio volontario. Così la Corte d'Assise d'Appello del Tribunale di Torino ha riformato la sentenza di primo grado, con cui era stato condannato Harald Espenhahan, ex numero uno della Thyssen, per la morte di 7 operai, nella notte del 6 dicembre 2007.

Espenhahan, condannato in primo grado, a sedici anni e sei mesi, si è visto ridurre la pena a dieci anni con l'accusa di dolo eventuale anziché di omicidio colposo aggravato della colpa cosciente, come deciso in primo grado. La Corte ha respinto la tesi dell'accusa sostenuta dai sostituti procuratori Raffaele Guariniello, Laura Longo e Francesca Traverso.

Dopo la lettura della sentenza, nella maxiaula è scoppiata la bagarre. I parenti e gli ex colleghi degli operai rimasti uccisi hanno protestato pesantemente contro la Corte. "Li avete uccisi di nuovo", questa una delle frasi gridate in Aula. Per sedare gli animi sono dovuti intervenire i carabinieri.