(Teleborsa) - Risiede in un lussuoso appartamento (attico e superattico) nella centralissima Roma medievale che non era classificato come civile abitazione. Possiede ben 1.243 unità immobiliari, costituite da tre alberghi, appartamenti e relative pertinenze, quasi tutti ubicati nella Capitale. Ma non ha mai pagato un soldo al fisco, al quale dichiarava unicamente i compensi corrisposti in suo favore da alcune delle società, anch'esse coinvolte nelle indagini, nei confronti delle quali figurava prestare mere collaborazioni.

Per questo Angiola Armellini è stata denuncia dalla Guardia di Finanza assieme ad altre 11 persone che l'hanno aiutata a nascondere al fisco 2 miliardi di euro di tasse e a non pagare milioni di tributi locali (ICI, IMU ecc..) sui suoi cospicui immobili.

La donna, figlia di un noto costruttore romano, contava su una ricca mappa di luoghi utilizzati per nascondersi al fisco, come per esempio Principato di Monaco, Lussemburgo, Svizzera, Nuova Zelanda, Jersey e Bahamas.

Tra l'altro risulta "amministratore di fatto" di un'articolata struttura societaria - formalmente riferibile a proprie persone di fiducia (le cosiddette "teste di legno"), ovvero ad una società fiduciaria ubicata in Lussemburgo - ideata negli anni '90 al fine di schermare l'effettiva disponibilità di ingenti capitali detenuti all'estero, anche in Paesi a fiscalità privilegiata.

"A tal fine, aveva spostato, solo formalmente, la propria residenza nel Principato di Monaco nel 1999, risultando cittadina monegasca sino al giugno 2010", spiegano le Fiamme Gialle.