(Teleborsa) - Dopo l'iniezione di denaro nel sistema bancario cinese della scorsa settimana, messa in atto dalla Banca Centrale del Dragone, le banche cinesi hanno intensificato i prestiti a marzo, proprio come suggerito da Pechino che ha cercato di arginare il settore "bancario-ombra" ( ossia quei prestiti informali al di fuori del sistema bancario tradizionale) che si è fatto strada tra i timori di un crescente rischio finanziario.

La forte crescita del credito è giunta in concomitanza con i dei segnali di rallentamento che nel primo trimestre hanno pesato su quella che è la seconda più grande economia del mondo.
Le istituzioni finanziarie del Paese a marzo hanno emesso prestiti per 1.050 miliardi di yuan ( 168,8 miliardi dollari ) in salita dai 644,5 miliardi di yuan del mese di febbraio e leggermente al di sopra dei 1.000 miliardi di yuan previsti dagli economisti.

Domani la Cina svelerà i numeri del PIL anche se Goldman Sachs ha già rivisto al ribasso le stime dell'economia e gli economisti si aspettano che il PIL del primo trimestre sia al 7,3% ben al di sotto del 7,7% del quarto trimestre.

Proprio per questo, gli analisti si aspettano che la Cina allenti la politica monetaria nel secondo trimestre per aiutare l'economia a ritrovare slancio.

"In generale, la crescita del credito è stata piuttosto robusta, come dichiarat, da un economista di HSBC che ha messo l'accento sul fatto che i regolatori hanno cercato di reprimere il sistema bancario ombra".