(Teleborsa) - Il conflitto tra le forza governative ucraine e i separatisti filo-russi continua a mietere vittime. Trentaquattro civili sono stati uccisi ieri e altri ventinove feriti, durante gli scontri a Donetsk, una delle principali roccaforti separatiste, come riportano fonti dell’amministrazione regionale. Complessivamente gli scontri hanno fatto oltre 2000 morti.

Da parte ucraina, ieri, nove militari sono morti e 22 sono rimasti feriti, secondo il portavoce militare Andriy Lysenko che ha aggiunto: "Le truppe governative controllano una parte significativa della città di Luhansk".

"A settembre ci si potrebbe porre la domanda se i ribelli sono pronti per essere sconfitti o se la Russia invierà forze molto più grandi per evitare la sconfitta dei ribelli", ha dichiarato Joerg Forbrig, funzionario presso l’ufficio di Berlino del Fondo Marshall tedesco. "Il governo dell’ Ucraina è stato molto chiaro, vogliono porre fine a questa guerra sconfiggendo i ribelli".

Altre notizie dalle zone di combattimento riportate da Interfax, dicono che i ribelli avrebbero abbattuto un aviogetto e che le sorti del pilota sono al momento sconosciute.

Nel frattempo, i primi camion del convoglio russo destinato a fornire aiuti umanitari alle zone ribelli a est Ucraina, sono stati spostati per i controlli sul lato russo del confine, come anticipava ieri il Comitato Internazionale della Croce Rossa, in attesa di garanzie sulla sicurezza per la gestione della missione.

Altri quattordici membri della Croce Rossa sono arrivati ieri a Rostov, nella regione meridionale della Russia, portando a quaranta l’entità del contingente dove il convoglio è parcheggiato.

Infine, il miliardario Richard Branson, fondatore di Virgin Group, ha detto che vorrebbe ottenere un incontro con Putin, come leader di un pool di 15 grandi aziende, che richiedono una fine pacifica del conflitto "per evitare la miseria che la guerra fredda ha prodotto in passato", come comunicato sul blog del proprietario della Virgin Group.