(Teleborsa) - Non si arresta la caduta del Petrolio, che da giugno ha lasciato sul terreno il 30% del proprio valore.

A pesare sull'oro nero sono i timori per un ulteriore calo della domanda alla luce dei segnali di rallentamento dell'economia globale e della "minaccia" rappresentata dal boom del gas scisto negli Stati Uniti.

Secondo gli analisti le quotazioni del petrolio continueranno a scendere anche se l'OPEC, in occasione del meeting di Vienna del 27 novembre, deciderà di tagliare la produzione. Questo trend discensionale è infatti causato da uno squilibrio tra domanda e offerta.

Tra l'altro i delegati dell'Organizzazione dei Paesi esportatori hanno già fatto sapere che un accordo non sarà facile.

Opinione condivisa dagli analisti, secondo i quali in questo momento i membri del Cartello sembrano più concentrati a preservare le proprie quote di mercato che a trovare una soluzione condivisa.

In questo momento i future sul WTI in scadenza a gennaio viaggiano a 77,25 dollari al barile, mentre quelli sul Brent viaggiano a 81 dollari al barile, sostando sui minimi di quattro anni.