(Teleborsa) - Dal 1° gennaio è in vigore il nuovo ISEE, ma la dichiarazione della situazione economica familiare complessiva continua a latitare, tanto che i CAF sono praticamente fermi.

Il ritardo, ennesimo esempio della piaga burocratica che colpisce l'Italia, rischia di creare non pochi problemi alle famiglie, che sono continuamente alle prese con esigenze di tipo diverso: dall'iscrizione dei figli al nido, alle mense scolastiche, alle tasse universitarie, a tutta una serie di servizi sociali, anche per gli anziani, predisposti dai comuni e legati al reddito.

Insomma, questo ISEE sta creando ansie e problemi, provocando una paralisi dei Centri per l'Assistenza Fiscale (CAF), che non sono ancora formalmente autorizzati a calcolare il nuovo modello ISEE, e costringendo molti comuni e province a differire le scadenze per la presentazione di domande di vario tipo.

L'INPS assicura che "è questione di giorni" e che l'ISEE potrebbe già arrivare domani nelle mani delle prime famiglie italiane, ma questo è solo uno dei tanti aspetti che accompagnano la riforma, dopo che i CAF hanno già protestato con l'Istituto di previdenza per un aumento delle loro commissioni (il 50% in più a 10-12 euro a pratica), in ragione della "complessità" di una dichiarazione che era stata pubblicizzata per l'essere "più semplice".