(Teleborsa) - Potrebbe essere di 200, se non di 300 morti, il tragico bilancio dell'ennesima strage di migranti diretti verso il Canale di Sicilia.

I nove superstiti, originari del Mali e del Senagal, hanno raccontato di essere salpati sabato dalle coste libiche con altri due barconi. Uno di questi, con a bordo 105 profughi, 29 dei quali morti per assideramento, è stato soccorso da due navi mercantili. Gli altri due, con a bordo rispettivamente 105 e 107 migranti, sarebbero invece naufragati lunedì pomeriggio "salvando" dal mare forza otto solo nove persone, che sono rimaste aggrappate ai tubolari.

I testimoni parlano inoltre di un quarto gommone che trasportava un altro centinaio di persone, attualmente disperso. Se così fosse, il tragico conto sarebbe presto fatto, facendo salire a 300 il bilancio delle vittime.

Intanto continuano a infuriare le polemiche sull'efficacia di Triton, il programma europeo di pattugliamento del Mediterraneo subentrato a Mare Nostrum.

Anche l'ONU ha parlato di programma inadeguato, chiedendo a Bruxelles di supportare l'Italia in questa perenne emergenza.