(Teleborsa) - La pressione fiscale, già alle stelle, potrebbe aumentare ancora mettendo in ginocchio le famiglie italiane, ormai già con l'acqua alla gola.
Secondo uno studio Confcommercio-Cer su pressione fiscale e spesa pubblica, se dovessero scattare le clausole di salvaguardia contenute nella legge di stabilità ci sarebbero 72 miliardi di tasse in più nel triennio 2016-2018.
"La legge di stabilità - ha spiegato il direttore dell' Ufficio studi, Mariano Bella, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede nazionale della Confederazione - contiene un macigno la cui attivazione implicherebbe per i contribuenti 72 miliardi di tasse in più nel triennio 2016-2018".
Intanto tra il 2011 e il 2014 le tasse sugli immobili sono aumentate del 115,4% e quelle locali sono cresciute dai 28,7 miliardi del 1995 ai 104,7 miliardi del 2014.
"Una crescita - ha spiegato Bella - dovuta al taglio dei trasferimenti e cui non ha corrisposto una analoga riduzione della pressione dal centro. Con la conseguenza di aumentare la pressione fiscale complessiva". "Quindi - ha aggiunto - non si capisce cosa resti del federalismo fiscale su cui abbiamo lavorato per 15 anni. Se si torna ad un neocentralismo rischiamo di non avere i benefici del federalismo pur continuando a sopportarne i costi".
Ieri era stata la Corte dei Conti a lanciare l'allarme, spiegando che l'effetto del bonus sarebbe a rischio per l'aumento della pressione fiscale.
Tasse: sulle teste degli italiani pende una spada di Damocle da 72 miliardi
25 febbraio 2015 - 13.03