(Teleborsa) - La riforma della scuola è legge. Con 277 voti a favore e 173 contrari, il Ddl cambia i connotati alla scuola, già dal prossimo settembre.

L'aula della Camera ha detto sì alla "Buona scuola" mentre la Lega faceva la voce grossa con cartelli su cui era scritto "giù le mani dai bambini". La seduta è stata sospesa brevemente e il capogruppo Massimiliano Fedriga è stato espulso dall'Aula.

Il provvedimento più contestato del governo Renzi aveva già incassato la fiducia dell'Aula del Senato, lo scorso giugno, con 159 voti favorevoli e 112 contrari.

Stamane il testo della riforma è approdato alla Camera "blindato" per il voto finale, dopo che ieri gli emendamenti sono stati tutti respinti creando malcontento tra le opposizioni e i sindacati della scuola.

"Oggi è stata scritta un'ulteriore pagina nera per la nostra democrazia" ha commentato Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, secondo il quale il Governo, "in modo arrogante e autoritario", ha imposto l'approvazione di una legge che "accentua le disuguaglianze sociali e territoriali", demolisce ulteriormente la scuola pubblica, "cancella diritti e libertà", non risolve il problema della precarietà per docenti e ATA e "riduce gli spazi di democrazia e partecipazione".

Per Pantaleo, molte norme contenute nella legge sono di "dubbia costituzionalità" e anche "questo aspetto andrebbe attentamente valutato prima della promulgazione della legge".