(Teleborsa) - Rallentano i prezzi al consumo negli Stati Uniti, sulla scia della flessione dei prezzi energetici, in particolare del greggio. Tale indicatore è molto importante per le decisioni di politica monetaria della Fed, che appare sempre più convinta di voler aumentare il costo del denaro nella riunione di dicembre. Domani conosceremo la tanto attesa decisione.

Il dato di novembre, pubblicato dal Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, non ha registrato variazioni rispetto al mese precedente, dopo il +0,2% di ottobre e il -0,2% di settembre, risultando in linea con le attese degli analisti. Su base annua l'indice ha segnato un aumento dello 0,5% superiore al +0,4% del consensus.

Il core rate, ossia l'indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha evidenziato un aumento dello 0,2%, in linea con il consensus, dopo il +0,2% del mese precedente. Il dato tendenziale si attesta invece al 2%, in linea con le stime degli analisti.

In particolare, i prezzi della componente energetica hanno registrato un decremento dell'1,3% dopo il +0,3% precedente. I prezzi della componente alimentare sono calati dello 0,1% (+0,1% ad ottobre).