(Teleborsa) - Le prospettive globali si sono ulteriormente indebolite, nel corso degli ultimi mesi, penalizzate dal rallentamento della Cina e dai prezzi delle materie prime più bassi e dalla prospettiva di condizioni finanziarie stringenti in molti Paesi.

A lanciare l'allarme è il direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI) Christine Lagarde, in un discorso preparato per l'intervento odierno alla Goethe University a Francoforte (Germania). Lagarde sottolinea come la ripresa dell'economia mondiale continui, ma resta "troppo lenta, troppo fragile, con i rischi alla sua tenuta che stanno aumentando". Tuttavia, riconosce "i progressi" fatti dalla grande crisi finanziaria.

Il rischio, avverte la donna a capo del fondo, è che "una crescita che resta contenuta in modo persistente può auto-rafforzarsi attraverso effetti negativi sulla crescita potenziale la cui direzione potrebbe essere difficile da invertire".

Per le economie avanzate, dove "la ripresa è più moderata di quanto atteso", con il dollaro forte che pesa sugli USA, un'inflazione e una crescita più deboli del previsto che frenano il Giappone e una disoccupazione alta e investimenti bassi che impediscono l'espansione dell'Area euro, "i rischi sono associati alle eredità della crisi: debito alto, inflazione, investimenti e produttività bassi e, in alcuni casi, disoccupazione elevata".

Quanto alle economie emergenti, Lagarde spiega che "i rischi dipendono dalle vulnerabilità legate a prezzi delle materie prime in calo, a debito aziendale in rialzo, a flussi di capitali volatili" e, in alcuni casi, "a un calo della concessione di credito da parte delle banche".