(Teleborsa) - I sindacati di Alitalia continuano a cercare la quadra sugli esuberi, che nel frattempo sembra che siano lievitati da 1.600 fino a 4.000 unità. "L’incontro di oggi con Alitalia si è chiuso con un mancato accordo e spinge i lavoratori allo sciopero" così i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl TA sull’esito della prima fase di raffreddamento e conciliazione della vertenza aperta l’11 gennaio scorso.

"Nulla di fatto sulle richieste del sindacato: apertura del tavolo contrattuale dopo la disdetta del CCNL, superamento delle violazioni contrattuali e piano industriale" proseguono le quattro organizzazioni sindacali, che avvertono "una situazione di stallo e di incertezza che alimenta la sfiducia e le tensioni in azienda tra le lavoratrici ed i lavoratori, terrorizzati dalle voci che si rincorrono di tagli al personale, che contrasteremo con forza".

"Occorre velocizzare le predisposizioni del piano industriale e dare nuova linfa manageriale che aumenti i ricavi ed elimini gli sprechi, piuttosto che pensare al taglio del personale e dei salari - concludono i sindacati - Ora si apre la seconda fase prevista dalle norme che regolano il diritto di sciopero e se neanche in questa avremo le risposte che attendiamo, lo sciopero sarà inevitabile".

Nel frattempo il Ceo di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, ha dichiarato che ad Alitalia serve un partner industriale e che Intesa SanPaolo non potrà svolgere questo ruolo, specificando però che "se i progetti industriali consentiranno di avere una prospettiva, Intesa farà la sua parte in termini di concessione del credito come per tutte le aziende con cui opera e che sono nella fase di dover essere rilanciate".

Nella giornata odierna sono state rilanciate le voci di una possibile fusione tra Ethiad e Lufthansa, che hanno spinto il titolo della compagnia aerea tedesca a guadagnare il 2,71%.